In Lapponia si può davvero vivere nel sole come nel buio, e si può dormire nel ghiaccio, o sotto cupole di vetro
Vanno in scena luci e ombre
La Lapponia è una terra mistica e mistificatrice. Gli elementi della terra e del cielo trovano uno spazio goliardico in cui esibirsi.
Ci sono ben otto stagioni. Mentre a noi comuni mortali ne sono concesse solo quattro. Otto diverse luci in cui trovarsi, scoprirsi, guardarsi reciprocamente. E la luce, di certo, ma anche il buio sono ciò che rendono questa parte di mondo estremamente affascinante e arcana. Un Dottor Jekyll & Mr Hyde.
L’Aurora Boreale, ma anche il Sole di Mezzanotte, fanno parte di questo gioco delle parti che regala i giusti contrasti al territorio. Ciò significa che se visiterai la Lapponia tra la primavera e l’estate andrai a dormire senza vedere mai tramontare il sole. Invece in inverno troverai una situazione ribaltata. Andrai incontro alle notti polari, chimate Kaamos, e in alcune zone vivrai letteralmente al buio; mentre in altre -quelle vicine a latitudini più basse- assisterai al Twilight, cioè potrai gioire di un paio di ore di luce. La famosa Ora Blu che vede nel tramonto delle sfumature lontane dai rossi o arancio, a cui siamo abituati. Sarai affascinato da questo fenomeno di cui ti sentirai parte, i colori violacei e bluette ti entreranno nella testa.
Il sole gioca molto in questa terra che appartiene all’Artico. Ha un ritmo totalmente diverso dall’Europa e dal resto del mondo. E tu sarai autorizzato a mettere in pratica il “Jokamiehenoikeus”, cioè il diritto di pubblico accesso a tutto questo. E in forma gratuita.
Le otto stagioni della Lapponia
Ma torniamo alle otto stagioni. Per esempio in questo periodo, sta andando in scena il foliage degli alberi. In finlandese si chiama ruska e ridipinge il paesaggio in un mix di rossi e gialli. Tra breve, con l’arrivo dell’inverno i colori verranno portati via dalla neve, magnifica e soffice. Nonostante il freddo questo è il periodo in cui tutto si risveglia e gli sportivi possono godere di una ciaspolata così come farsi condurre dalle Renne o andare a pesca o nuotare sotto il ghiaccio. L’inverno, però, non è magico fino a che non arriva la protagonista assoluta, l’Aurora Boreale, a cui fa seguito quel maliardo di Babbo Natale.
Giro di Boa
Quindi c’è un periodo di mezzo. Marzo e Aprile infatti portano addosso il carico dell’inverno, ma anche una traccia di primavera che si insinua cauta. Ma è solo tra Aprile e Maggio che la neve si scioglie completamente e nascono le nuove Renne.
Poi c’è il momento clou della vegetazione, rinvigoriscono le chiome e per quando si arriva a Giugno i boschi sono ricoperti di muschio profumato.
L’estate arriva fresca, il sole smette di tramontare. Si vive appieno la luce e tornano a vivere anche i cinquecento mila cottages di legno sparsi per tutta la Lapponia. Allo stesso modo si riprendono le belle passeggiate nei tanti parchi nazionali.
In Agosto siamo già praticamente a ridosso dell’autunno e tutto ricomincia daccapo.
È una natura che non lascia spazio a fraintendimenti, pare parlare diverse lingue ma tutte volte a darci l’esatta definizione di bellezza.
Alberi: che magia
E se si pensa a questa terra così energica non si possono lasciare fuori gli alberi, vero concentrato di vitalità. In ogni stagione dicono la loro.
L’inverno, oltre a regalargli stranissime forme, però, li frena nella crescita. C’è sempre poco tempo tra la neve e la primavera per mettere qualche centimetro in più di statura, affondare meglio le radici. Sicché non sono molto alti ma di certo hanno fatto un patto con la Natura, sono longevissimi. Il pino più vecchio, nella zona di Inari, ha circa 530 anni.
Ghiaccio o Vetro? No, Igloo
Quindi cosa accade: che mentre da noi, in inverno, con l’arrivo del freddo ci si chiude in casa, optando per una bella seduta davanti a un camino e una tazza di cioccolata fumante tra le mani, nella regione del Circolo Polare Artico, la neve luccicante è uno stimolo ad uscire e anche a dormire avvolti nel ghiaccio.
Già, che usanza questi Lapponi, dormire in un Igloo!
Prima del 1970 era la casa degli Inuit, la piccola popolazione nordica che -spesso- chiamiamo più comunemente come “Esquimesi”.
Idee lasciate al caso
Fu l’igloo di un artigiano, Yngve Bergqvist, utilizzata per mostrare le sue creazione, a far nascere l’idea di trasformare le tipiche abitazioni in alberghi. Complici tra l’altro dei turisti che, incuriositi dalla struttura e dalle tradizioni locali, chiesero la possibilità di dormirci una notte.
Così poi nacque l’Ice Hotel, oggi un vero tempio dei viaggiatori. Ma se dormire in queste piccole cupole di ghiaccio, sul ghiaccio, non è esattamente nei tuoi propositi, sono nati -più recentemente- gli Iglù di vetro, che sono un buon compromesso per rispettare gli usi locali e riuscire a vedere l’Aurora Boreale senza congelarsi. Hanno perfino dei vetri termici anti-appannamento per permettere a chi vi soggiorna di avere sempre la visuale libera sulla notte.
Una struttura pensata con lo stesso concetto è “Arktikum Science Centre” un museo la cui architettura a vetro apre al cielo il suo sguardo. Questo spazio, tra l’altro è il miglior luogo in cui sapere tutto sulla storia dei Sami, il popolo originario della Lapponia. Ma anche sulle regioni protette e la cultura del grande Nord. Dopo il tramonto puoi fermarti fuori, nel Giardino Artico e assistere, da lì, all’illuminazione del Centro scientifico assorbito da un gioco di luci aliene.
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Leggi l’intervista a un esploratore, Stefano, che ha visto l’Aurora Boreale
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